Il progetto modernista consiste nella progressiva eliminazione delle “impurità” dell’arte, una graduale riduzione verso l’essenza, verso l’Assoluto. Ma “quando un tubetto di colore viene spremuto dall’Assoluto”, ha scritto Harold Rosenberg, il risultato potrebbe anche essere “una carta da parati apocalittica”. Attenti alla sorte dell’oggetto e del segno, ci sono artisti che rifiutano le parole d’ordine del formalismo e la concezione neo-platonica per cui l’anima di una scultura è intrappolata nella pietra in cui è scolpita. I fiori del male di questa tradizione? I gargoyle contorti lungo le modanature dei banchi nelle cattedrali, Robert Crumb e il fumetto della controcultura di San Francisco, i clown della Commedia dell’arte, Hogarth e Gillray, Dalì e Chagall. E poiché non è vero che l’arte astratta è “l’unico flusso che scorre verso l’oceano”, come voleva Clement Greenberg, Robert Storr ci racconta con arguzia irriverente figure che viaggiano “in direzione ostinata e contraria”: i disegni di Bruce Nauman, la dimensione antieroica di Kara Walker e William Kentridge, le dolorose e stridenti parodie di Jörg Immendorff, le dislocazioni di Uva Kabakov, il grottesco di Peter Saul, le fotografie di Lousie Lawler, le tende e gli specchi di Felix Gonzàlez-Torres e la video arte di Yvonne Rainer. Una gioiosa incursione nel canone contemporaneo.
Cod: 9788876446405
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.