Siamo al volume 18 della straordinaria antologia curata da Isaac Asimov, ed è ormai evidente l’apertura del curatore nell’operare la scelta dei testi. Non un criterio letterario rigido, non un procedere per temi, non un catalogare gli autori più noti. Il discrimine è il rifiuto del banale, dello scontato, dell’ovvio. Invece è sottolineata la genialità, con la carica di provocazione che necessariamente le appartiene. Tale è infatti la visione che Asimov ha della SF: un genere letterario stimolante, che metta in scena, più che l’individuo, la società che lo circonda (per meglio dire, che circonda noi) e i suoi possibili sviluppi. Spesso grotteschi e ammonitori. Siamo nel 1956, e tra la produzione dell’anno Asimov coglie l’originalità estrema di “Interessi composti”, di Mack Reynolds. Uno scrittore sui generis, in contesto americano: marxista, dirigente di un partito trotzkista, avventuriero e viaggiatore (morirà in Messico). Nel suo racconto si parla di economia, si satireggia il presente. Lo stesso avviene in altri racconti, in particolare in quello di Damon Knight. Ma anche in molti altri l’epopea vittoriosa della conquista dello spazio, o il sense of wonder dell’incontro con razze aliene, sta cedendo il posto al sogghigno, all’ironia autocritica, allo sberleffo divertito ma tragico. La fantascienza detta “sociologica” ha conquistato la scena da dominatrice, e per almeno un decennio nessuno saprà spodestarla. Quando ciò avverrà, tutto il genere comincerà a scricchiolare.” (Valerio Evangelisti)
Cod: 9788845273544
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