L’avevo detto e scritto: dopo Interismi (2002) e Altri interismi (2003), sarei tornato sull’argomento solo se avessimo vinto lo scudetto sul campo (l’altro, sia chiaro, è gradito: ma, per il patto col destino, non conta). Ora lo scudetto è arrivato. Il quindicesimo. Magnifico, in quanto lungamente atteso. E strameritato: l’ammettono perfino gli avversari, compresi gli juventini che capiscono di calcio (qualcuno ce n’è), felici di essere rimasti a distanza di sicurezza dallo schiacciasassi neroazzurro. I cugini rossoneri hanno voluto osare, e sappiamo com’è andata. Sono orgoglioso di Interismi e Altri interismi. Senza quei due libri, Tripli interismi! non l’avrei scritto. Mi sarebbe sembrato di saltare sul carro del vincitore (sport molto italiano). Invece quel carro ho dovuto spingerlo, in questi anni, insieme a voi. Adesso abbiamo il diritto di festeggiare. Se l’Inter è una forma di allenamento alla vita, siamo allenatissimi: salteremo di gioia senza stancarci. Cos’altro dire? Cinque anni dopo, il cerchio si chiude. Come si chiude questa trilogia neroazzurra: non ci sarà un altro Interismi. L’Inter è un amore difficile, non un prodotto in serie. Un abbraccio, dunque, e complimenti a tutti: ce l’abbiamo fatta. Speriamo che la nostra squadra, e il calcio tutto, usino la testa, e siano sempre all’altezza del nostro cuore” (Beppe Severgnini).
Cod: 9788817018203
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