Mentre in Europa la Grande Guerra sterminava migliaia di soldati asserragliati in trincea, dalla parte opposta del Mediterraneo, dal 1914 al 1918, veniva scritta una pagina di storia altrettanto cruenta e dolorosa, destinata a cambiare la geografia e a cancellare per sempre una civiltà tanto antica come quella mesopotamica. L’ingresso dell’Impero Ottomano a fianco degli Imperi Centrali e la minaccia alle comunicazioni britanniche con l’India e l’Oriente scatenarono un conflitto tra inglesi e turchi passato alla storia come la Campagna di Mesopotamia. Una guerra di movimento scandita dalle continue incursioni dell’esercito di Sua Maestà, impegnato nell’annientamento di una forza militare che, a dispetto dell’evidente inferiorità di mezzi, attinse a coraggio e disperazione per contenere il dilagare delle truppe. Fu allora che le parti si invertirono, con smacchi che toccarono l’apice nell’assedio di Kut-el-Amara. Il 30 ottobre del 1918 l’Armistizio di Moudros mise fine alla guerra tra i due fiumi, ma innescò in tutta la sua drammaticità la questione mediorientale. Di lì a poco dalla Mesopotamia nacque l’Iraq, il petrolio divenne l’unità di misura della ricchezza mondiale e l’Impero Ottomano si ridusse a una traccia geografica confinata sui libri di storia.
Cod: 9788888657769
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