… Uscito il gen. Student, l’ufficiale interprete mi richiese la mia pistola, domandai allora se dovevo considerarmi prigioniero, non mi dette risposta e mi tolse la pistola dal cinturone. Io potei però conservare su di me altra pistola nella tasca anteriore dei pantaloni, e che perciò era sfuggita all’attenzione del tedesco. Benchè impedito nei movimenti ebbi tuttavia la possibilità di estrarre la pistola che conservavo nella tasca dei pantaloni. Il mio gesto fu però fermato a metà e fui disarmato. Alle violenze di cui fui oggetto dopo questo mio atto, assistevano alcuni ufficiali aviatori tedeschi…” Chi racconta questi fatti è il generale della Polizia Fernando Soleti nel suo memoriale inedito fino ad oggi. Ma oltre a questo “tentativo di suicidio” di Soleti, altri particolari saltano fuori nel variegato “mosaico” di Campo Imperatore: la irreperibilità di Senise e di Cerica, il parziale silenzio di Gueli, il nascondiglio di Senise in via Tasso, ecc. ecc. Quanti sono ancora i dubbi e le contraddizioni sui fatti abruzzesi del 12 settembre 1943? E quanti di questi dubbi si possono collegare alla discussa “resa di Roma” avvenuta tre giorni prima?
Cod: 9788895038339
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