Credere, obbedire, combattere” era uno dei precetti più bellicosi del “catechismo” fascista. Imperativo categorico teso ad esprimere un disprezzo assoluto per la democrazia rappresentativa, aveva il pregio (forse involontario) di sbandierare l’asserito carattere totalitario del Regime sorto con la Marcia su Roma. In realtà, a prescindere dagli slogan marziali, il fascismo italiano fu un fenomeno assai complesso e ambivalente. Nato da una scheggia del movimento socialista e forgiato nel primo dopoguerra, lo Stato mussoliniano tentò l’impossibile – creare un’alternativa al comunismo e alle democrazie liberali – e finì per cadere vittima delle sue stesse contraddizioni. Dalla nascita dei Fasci di combattimento (1919) al drammatico epilogo di piazzale Loreto (1945), il saggio di Giorgio Galli ripercorre tutte le tappe fondamentali dell’esperienza fascista, illuminandone non solo i percorsi fattuali ma anche i risvolti filosofici, nel tentativo di dare una risposta alla domanda cruciale: cosa è davvero stato il fascismo italiano? E oggi cosa ne rimane?
Cod: 9788878517776
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