Luca Signorelli (Cortona, circa 1450 – 1523) fu avviato all’arte da Piero della Francesca. Si pose poi in sintonia con gli esiti più aggiornati della pittura fiorentina del secondo Quattrocento. Conobbe Andrea del Verrocchio, ebbe per compagni di avventura Perugino e Bartolomeo della Gatta,- con loro lavorò nella Cappella Sistina,- lasciò a Perugia il suo capolavoro giovanile, la pala di Sant’Onofrio, raggiunse l’apice della fama con gli affreschi della Cappella Nova nel duomo di Orvieto – “impetuoso e tragico” racconto che tanto piacque a Michelangelo -, concluse la sua parabola artistica tra Marche, Toscana meridionale e Alto Tevere Umbro, assistito da una nutrita schiera di collaboratori. Una mostra su Luca Signorelli mancava da più di mezzo secolo. Furono Cortona e Firenze a promuovere, nel 1953, la prima (e unica) esposizione dedicata al pittore in Italia. Le polemiche che accompagnarono quell’evento, divenuto teatro di scontri fra opposti schieramenti della critica, non giovarono alla fama dell’artista. Fu Pietro Scarpellini, con la monografia pubblicata nel 1964, a porre le basi per una rilettura scevra da pregiudizi e condizionamenti ideologici. Da allora in avanti molti studiosi, in prevalenza anglosassoni, hanno contribuito ad approfondire e a rilanciare l’immagine di Signorelli, che torna a occupare una posizione di primo piano nel panorama del Rinascimento italiano.
Cod: 9788836622597
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