Per tutto il 1915 le brigate italiane combatterono davanti all’Isonzo per conquistare la testa di ponte di Tolmino, l’unica zona a nord di Gorizia dove poter manovrare grandi unità di fanteria. Le due basse colline di Santa Lucia e di Santa Maria furono teatro di infiniti assalti, sempre più sanguinosi per il rafforzarsi delle difese austriache. Con l’inverno gli italiani restarono sui ripidi pendii delle alture, scavando nel fango improvvisate trincee. La mancanza di ricoveri e di viveri adeguati e le carenti condizioni igieniche causarono la diffusione del colera e il moltiplicarsi dei casi di congelamento; migliaia di malati si aggiunsero così alle migliaia di morti e feriti in combattimento. La vita delle truppe era tanto terribile che nei primi mesi del 1916 fu lo stesso Comando Supremo a ordinare il ritiro su linee più arretrate. Il fallimento delle operazioni lasciò in mano agli imperiali la piana di Tolmino, da dove il 24 ottobre 1917 partì l’offensiva austro-tedesca verso Caporetto che respinse gli italiani fino al Piave e fu sul punto di cambiare l’esito della guerra. Questo libro è il frutto di una ricerca d’archivio e sul campo di uno storico eccentrico e originale che ha saputo coniugare la storia sociale con quella militare per ricostruire una pagina dimenticata della Grande Guerra sul fronte italiano.
Cod: 9788861023826
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.